martedì 19 aprile 2011

un giorno alla volta

Parlando con qualche amico, rileggendo questo stesso blog mi sono reso condo che stava diventando una sorta di brutto diario, scrivevo cosa mi succedeva giorno per giorno, la cosa puó essere divertente, a volte utile, nel mio caso ho la memoria di una palla da biliardo... ma mi sono reso conto che non pensavo, non riflettevo sulle cose che scrivevo, stava diventando un diario... si lo so mi sono appena ripetuto, ma non intendo un diario come si scrivevano una volta, tipo... caro diario oggi mi é successo, questo ho parlato con quello ecc. ecc. No stava diventando una cronaca fredda di una vita movimentata... e ultimamente nemmeno tanto... comunque, tutto questo nasce dal titolo, e come nasce un titolo del genere? Semplice... cazzeggiando... oggi é stata una giornata come tante altre nessun movimento particolare, se non che quel pirla di amico che ho in ufficio si é dimenticato che magari se mi avesse chiamato per mangiare avremmo mangiato insieme... ma vabbé é fatto cosí e non mi lamento... comunque finalmente per le sei esco... per un attimo mi sento libero... mi fermo a chiacchierare con l'amico e un collega... é divertente, io lo prendo in giro perché fa uno sport che ha un origine marziale e lui di riflesso mi dice che la mia arte marziale non ha onore... infatti nessuna arma ha onore... é la mano che la impugna a doverne avere... ma stiamo solo scherzando... cosí saluto il colega e accompagno l'amico alla macchina con l'idea di farmi una bella passeggiata... come al solito con il naso in su a guardare dove di solito non guarda nessuno... cosí le chiacchiere volano alte e la macchina si avvicina... saluto l'amico pensando di fare una capatina dalla sorella... sono le 6... saranno al massimo 15 km ce la posso anche fare... ma nel viaggio vedo un roseto... era da quando ero molto picolo che non rubavo una rosa... ricordo ancora che la rubai per la prima ragazza per cui mi presi una cotta... addirittura ricordo che di fronte a lei ebbi paura e non lo feci... forese mi vergognavo e non volevo che mi vedesse rubare, non avevo mai rubato nulla... ma quella rosa... l'accompagnai a casa... cominciò a piovere... mi sembra ieri e sono passati almeno 18 anni... tornai indietro dove avevo visto quella meraviglia della natura, ma il cancello era chiuso, citofonai a caso finché qualcuno non mi aprí, ricordo che la paura per i miei che mi aspettavano a casa da almeno un ora, era piú forte di quella di essere beccato a rubare in un giardino, cosí corsi nel cancello strappai la rosa... non aaccorgendomi che le spine mi avevano ferito... e fradicio corsi a casa di lei... citofonai e scese... le donai la rosa... ma per il bacio attesi 15 anni... una notte sotto la neve... vabbé torniamo a oggi... vedo questa rosa splendida, penso che non reggerá fino a vedere la donna a cui vorrei donarla... ma che vorrei fosse la prima cosa che vedró domani mattina, cosí meno romanticamente che quando ero un bambino estraggo le forbici dal portachiavi e la porto con me a casa... vi chiedete il perchè del titolo? Qualche minuto fa ero sul divano a rilassarmi e a vedere un telefilm di tanti anni fa i robinson... pensando a un sacco di cose tra cui come fa la mia generazione ad essere cosí spaventata da gli stranieri quando siamo cresciuti con i cartoni animati giapponesi, i telefilm sulle famiglie di colore e cinema che arrivava da tutto il mondo... comunque alla fine dell'episodio la moglie parlando di felicità e futuro chiede a cosby quale sia la ricetta e lui dolcemente le risponde, vivere un giorno alla volta... con queste belle parole vi auguro buona notte

Un giovane vecchio pazzo
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