lunedì 28 marzo 2011

una lunga giornata

lentamente spengo la sigaretta nel posacenere, con una sacralità quasi religiosa.... per oggi è l'ultima.... 

ma sicuramente non è stata la prima ne la sola... alle 4 di stamane una sua sorella mi ha accompagnato lentamente fra sogni che sapevo sarebbero durati il tempo di un respiro, prima di coricarmi l'ho spenta sognando la giornata passata e ancora chiedendomi se fosse stato reale... poi mi sono avvicinato alla sveglia l'ho sgridata con dolcezza per riportarla al rigore dell'ora legale e per dirle di svegliarmi solo poco dopo, avrei avuto un ospite... amo quando la gente mi viene a trovare. 
Alle 7 diligentemente la sveglia mi avverte... così come se non mi fossi mai coricato continuo a sognare... ma ad occhi aperti, mi vesto mi preparo e preparo la colazione per il mio ospite... alla fine non è arrivato, ma si è scusato per la disattenzione del momento... e il risentimento per avermi dimenticato era sincero e tanto mi è bastato... con le spalle stanche per il mancato riposo e gli occhi stanchi sono andato con i miei compagni a manifestare il mio disappunto per una società che non crede più che l'uomo possa godere dei frutti del suo sudore... un altra sorella bacia le mie labbra e scalda i miei polmoni... finalmente il gruppo di manifestanti si scioglie con l'amaro in bocca perché sapeva che dovevamo essere di più... non siamo paladini, siamo uomini... e tutti uguali... chi era li lo era per un motivo e la mia mente stanca si chiede perché il suo migliore amico non è li con lui... sarà per un altra battaglia... sarà per un altra ferita... chiacchierando con una collega torno verso il giogo... ma prima mi merito un attimo di riposo... solo un attimo... sono talmente stanco che quando finalmente mi siedo nella mia cucina l'idea di cibarmi è troppo lontana per essere presa in considerazione quindi mi rilasso... sciolgo i muscoli del collo e con calma torno verso il lavoro...
come un cane fedele ma geloso il lavoro mi accoglie sulla porta... mi mordicchia per saggiare la mia resistenza e piano piano giunge fino ad azzannarmi... "ti ha detto che dovevi farlo per venerdì", "ma ti sembra il caso di lasciare il lavoro a metà?"... hei calmi... ma davvero mi state dicendo che sono stato cattivo perché ho fatto bene un lavoro? e vi siete chiesti cosa c'era dietro quel lavoro a metà?... no... è troppo difficile è molto più facile colpirmi ora... sono stanco e si vede... quindi è meglio approfittarsene... grazie... così diligentemente svolgo i miei lavori e finalmente scappo a casa... si scappo, porto con me l'amico che si è esentato dalla lotta e con lui discuto della giornata e della società davanti ad un tavolo imbandito, è poca roba ma è buona e fatta con il cuore... ora finalmente solo mi accendo una sigaretta... e mi metto a leggere queste parole sorridendo... anche oggi è finita una giornata vissuta fino in fondo... una lunga giornata

Nessun commento:

Posta un commento