mercoledì 23 marzo 2011

la prima poesia...

orgoglio


viscido liquame che mi blocchi al suolo
sempre più piano
i suoni sono ovattati
lentamente giunge il sonno

ma è la ragione a sopirsi
tutto si cheta
il respiro
l’anima

la mia stessa voce chiede perchè
hai forse caminato?
no...
hai forse spostato le montagne?
no...

e piano l’orgoglio si leva
piano, come a gridare dal quel liquame che lo inchioda al suolo
lento, paziente e inesorabile
ogni no che gli risponde la mente
è un attimo più in alto, un soffio più libero

e con forza grida
no, basta io Sono
sono ora
qui
un respiro dopo l’atro
una lacrima dopo l’altra

un orda barbarica che scuote le membra allentate dall’ozio
un fendente dopo l’altro
un respiro, una palpitazione
ed eccomi
libero da me stesso
mi rialzo pronto per un altro passo

che sia un burrone o la vetta, conscio solo che è un altro passo

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